DANTE OLIVIERI

S. Bonifacio 25 gennaio 1877 – Milano 2 gennaio 1964)

DIALETTOLOGO.

Si laureò a Padova nel 1900 con una tesi sulla toponomastica veneta, tesi poi pubblicata da Giacomo De Gregorio nei suoi “studi glottologici italiani” (1903). Lo stesso testo, riveduto e aggiornato, fu pubblicato anni dopo col titolo Saggio di una illustrazione generale della toponomastica veneta (1914). Di temperamento vivace, inquieto, insegnò in varie scuole medie superiori: Fermo, Comiso, Tortona, Vittorio Veneto, Ferrara, Cosenza, Bari, Padova, Piacenza, Bologna. Concluse le sue peregrinazioni a Milano nel 1925; l’anno prima aveva conseguito la libera docenza in dialettologia: in seguito tenne all’università di Milano alcuni corsi liberi e per incarico. Per i suoi studi ottenne due volte il premio della Fondazione Querini-Stampalia di Venezia (1912 e 1923), un premio del Ministero della pubblica istruzione e un altro dei Lincei (1937). Tra i suoi lavori più importanti: Marco Polo: il Milione, secondo il testo della Crusca, reintegrato co gli altri codici italiani (1912), I cognomi della Venezia Euganea: Saggio di uno studio storico-etimologico (1923), Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali [ ] (1931), Toponomastica italiana (1937, nel v. 34 dell’Enciclopedia italiana di scienze lettere e arti), Dizionario etimologico italiano, concordato con i dialetti le lingue straniere e la toponomastica (1953), Dizionario di toponomastica Piemontese: rendiconto degli studi finora compiuti (1965). Numerosi i suoi articoli e saggi, relativi soprattutto alla toponomastica. Le sue indagini in questo campo riguardarono il Veneto, l’Emilia e la Romagna, la Lombardia, la regione alpina, la Puglia e il Piemonte.

Nel periodo 1936-40 fornì a Giulio Bertoni, che stava lavorando al primo volume del Vocabolario della lingua italiana, tutte le cartelle relative alla lettera “C”. Dal 1940 a 1963 collaborò alla rivista fiorentina “Lingua nostra” di Bruno Migliorini; nel periodo 1954-’58 scrisse per “Epoca” una serie di articoli in risposta a domande dei lettori su problemi linguistici. Dal dicembre 1957 a tutto il 1961 collaborò al mensile milanese “Storia Illustrata” con una rubrica (Anche il mio nome ha una storia) in cui spiegava ai lettori l’etimologia dei loro cognomi; ne furono trattati almeno 400. Nel 1962 la collaborazione al periodico fu saltuaria, riprendendo nel 1963 col nuovo titolo Storia di nomi.

Fu un maestro riconosciuto della toponomastica e onomastica familiare. I criteri ai quali egli s’atteneva sono dettagliati nel citato magistrale articolo sulla toponomastica italiana. A una solida conoscenza delle leggi fonetiche dei dialetti unì una cura particolare nell’accertare la documentazione storica tanto dei toponimi che dei cognomi: dimostrò, infatti, che solo tenendo presenti le forme antiche era possibile giungere a conclusioni attendibili sulle singole etimologie. In sostanza, diede un assetto scientifico a materie che fino all’inizio del Novecento erano considerate poco più di divagazioni letterarie.

[Tratto da: Dizionario Biografico dei Veronesi. Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. Verona 2006. pagg. 599 – 600]. (G.C.)